Ho iniziato la formazione in Approccio Trager® a 19 anni, contemporaneamente all’inizio del percorso di laurea in Psicologia.
Per esperienze personali di disagi psicosomatici fin da quando ero bambina, avevo ben chiaro dentro di me che la base psicologica andava integrata con un approccio che parlasse anche al corpo.
Il fondatore dell’Approccio Trager® è Milton Trager. Milton è nato nel 1908 con una deformazione congenita alla spina dorsale. Grazie a un profondo e paziente ascolto di sé e del suo corpo in movimento nella sua giovinezza è riuscito poi a diventare ginnasta, danzatore e boxer. Per fare un esempio delle esplorazioni di Milton, si racconta che una volta era sulla spiaggia con il fratello, nel periodo in cui era ginnasta, a fare gare a “chi saltava più in alto”. Ad un certo punto Milton propone al fratello una sfida diversa: “vediamo chi riesce ad atterrare con maggior morbidezza”
Da questa esperienza di ascolto ed esplorazione, ha origine tutto ciò che poi lui è riuscito a trasformare in un’arte del contatto e dell’ascolto. Milton fece esperienza diretta dentro di sé di come la dimensione corporea e quella mentale si rispecchino e risuonino costantemente l’una nell’altra: le tensioni muscolari, alcuni movimenti e posture divenuti abituali – e quindi non consapevoli – sono spesso espressione di un atteggiamento psichico. Tale atteggiamento influenza il nostro essere, diventando sofferenza nel momento in cui ci muoviamo nel mondo in modo stereotipato e quindi limitato rispetto alle nostre reali possibilità.
Il nostro comportamento diventa stereotipato quando l’azione segue “memorie motorie” che non sono funzionali alle esigenze del presente, quando agiamo cioè seguendo un automatismo. A mano a mano che aumentano le esperienze vissute, anche traumatiche, è più facile assumere schemi motori e posturali compensatori poco efficaci.
L’Approccio Trager® quindi è un modo per incontrare e prendere coscienza di questi stati di sofferenza. Imparando il linguaggio con cui il nostro corpo comunica e imparando a permettere che il dialogo tra corpo e mente avvenga, è possibile riappropriarsi di un’area ‘inconscia’ del vissuto corporeo, scoprendo la ricchezza di possibilità e risorse insite in essa.
L’ Approccio Trager® è un metodo molto rispettoso dell’individuo, le sedute possono avvenire sia attraverso un tocco consapevole al lettino, o su una sedia, che attraverso la sola guida vocale dell’operatore che aiuta e invita la persona ad entrare in ascolto del proprio corpo mentre compie un movimento.
Quello che più mi affascina di questo metodo è che mette insieme: l’ascolto, inteso come osservazione neutra di ciò che accade; la creatività/esplorazione; un invito costante a cercare risorse, sensazioni corporee piacevoli; e ricostruisce una fiducia nella saggezza organismica. È importante inoltre una conoscenza dell’anatomia umana e delle funzioni fisiologiche, nonché una buona capacità di comunicazione e cura della relazione umana con il cliente.
Visto il successo del suo metodo, Milton conseguì la laurea in medicina intorno ai quarant’anni e gli venne data in gestione una clinica per continuare il suo lavoro di integrazione Psicofisica.
Nel 1980 è stato fondato il Trager Institute che da allora è il responsabile della formazione in Approccio Trager® nel mondo.